Giò Stefan
Giò Stefan nata a Treviso nel periodo d’oro dei Rolling Stones e dei Led
Zeppelin.
Cresciuta come appassionata lettrice del Corriere dei Ragazzi, quando
vantava dei geni del fumetto come Hugo Pratt e Sergio Toppi, affascinata
dalla resa sintetica delle immagini, in cui le ombre e i contrasti
chiaroscurali diventano protagonisti di uno spazio fluido e dinamico,
affascinata anche dalle storie, in cui i personaggi si trovano a vivere
avventure fantastiche in contesti storici precisi e riconoscibili, in una sorta
di “letteratura dipinta”.
Dopo gli studi classici e la laurea in architettura a Venezia,
ha cominciato a lavorare nel settore dell’arredamento d’interni. In
seguito, si è specializzata nella produzione di opere pittoriche: inizialmente
ritratti, poi, dipinti con due tematiche prevalenti.
IL CINEMA RÉTRO,
ovvero “Lo spirito di un’epoca”
Con sua figlia, condivide la passione per la musica e soprattutto per il
cinema d’autore. Colleziona films vintage da Hitchcock a Wyler a Fellini, e più
recenti, come quelli di Tim Burton e Wes Anderson. Ama riconoscere, nelle
scelta dei personaggi, costumi e ambientazioni, lo spirito di un’epoca; nella
caratterizzazione psicologica dei protagonisti, la costante presenza
dell’ironia, della capacità di sorridere delle proprie disavventure. Proprio da
qui nasce il suo interesse per il filone pittorico del Cinema.
Usa la tela per dare voce a ciò che è stato dimenticato dalla logica
commerciale del cinema contemporaneo, ma che resta ancora impresso nell'
inconscio nostalgico della memoria collettiva. È l’omaggio ad
un’epoca, dagli anni ’40 agli anni ‘70, in cui valevano principi e ideali,
eleganza e mistero.
PAESAGGI
METROPOLITANI, ovvero “Lo spirito dei luoghi”
Oltre a ritratti di persone, ha realizzato anche
“ritratti” di auto e moto, ambientati in diversi contesti urbani, e il nuovo
tema dei paesaggi metropolitani, all’interno dei quali sono riconoscibili
alcuni noti personaggi del mondo della musica o dello spettacolo.
I luoghi non sono semplici porzioni di spazio, in cui si svolgono le azioni
dell’uomo; sono l’eco del passaggio dei secoli, nelle stratificazioni della
storia umana.
"Come le persone, anche i luoghi ci accolgono o ci respingono, facendoci sentire abitanti o stranieri".