Paolo Ravalli.
Paolo Ravalli artista milanese classe
1959, inizia il suo percorso di ricerca artistica nella figurazione pittorica come allievo di Francesco Amadori
e grazie alla sua adesione
alla ”teoria del campo”, di Attilio
Marcolli, diventa uno dei primi artisti a introdurre nella sua produzione
pittorica la suddivisione dello spazio e del colore. Nei primi anni ottanta
viene assunto come art junior, presso
lo studio G&R associati di Milano, che lo mette in contatto
con importanti clienti
quali: il teatro della Scala, Artemide, Ricordi e
molti altri. Continuando la gavetta presso diverse agenzie pubblicitarie milanesi
attraversa creativamente la cosidetta ”Milano
da bere” (sottocultura degli anni '80 che vede
nascere immagini e icone ancora oggi ricordate e celebrate).
L’avvento del digitale durante i primi '90 vede la sua
produzione artistica svilupparsi verso
l’illustrazione digitale e incaricato da importanti studi e agenzie
interagisce nella creazione
di immagini e visual per artisti
come: “Celentano, Jovanotti, Max Pezzali, Edoardo Bennato, Fiorello, Pino Daniele e molti altri”.
Nel contempo non trascura l’aspetto
analogico e manuale del gesto pittorico organizzando a Bergamo una personale
a 4 mani che descrive l’interazione del computer con la poetica e il pensiero dell’arte visiva.
Durante il periodo del Lockdown si
concentra a una visione più intimistica della
propria composizione pittorica
ritornando all’immeditezza del gesto (action painting) e a un’espressionismo astratto che rifiuta
contaminazioni e suggestioni esterne. Entra inoltre a fare parte del gruppo Bagutta e partecipa a numerose
mostre e esibizioni collettive a tema. Tra le
più recenti si ricordano: la rassegna su Dante presso la galleria
Captaloona di Madrid, l’evento Nino Galizzi all’ex ateneo di Bergamo alta, Arte in strada in via Bagutta
(Milano), Partecipa ad Arte Genova 2022,
Successivamente è tra gli artisti
selezionati di VeniceArt 2022, La galleria Merighi di Genova ospita ed espone
diverse sue opere per mostre a tema. A novembre del 2022 partecipa alla fiera
Arte Padova.
“Nei
quadri dell’autore troviamo
dunque un insieme
di elementi e simbolismi che si posizionano nel movimento dei grandi artisti materici,
da Tàpies a Götz e si estremizzano con la poesia della
materia di Burri. Le città immaginate di Ravalli sono pertanto un desiderio di
ricreazione e di fuga da ciò
totemicamente vediamo ogni giorno... Un insieme di immagini familiari che si
condensano e si sovrappongono a movimenti concentrici e geometrici chesi
sintetizzano attraverso un
personalissimo sistema segnico e numerico.
Una fuga da ogni realtà precostituita, una ricerca esistenziale e genuina, volta all’opposizione di una determinata mancanza di valori e certezze prodotte dal mondo circostante.”
Christian Humouda - Critico d’arte e giornalista
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