Adriano J. Tommasi
Nato nel giugno del ’49, vive e lavora a Milano nel suo studio di via Ponte Seveso 28.
Frequenta l’accademia di Brera e si diploma con il massimo dei voti in pittura e grafica all‘Istituto d’Arte Superiore del Castello Sforzesco di Milano.
Subito inserito nel lavoro, Tommasi opera nel campo della comunicazione aziendale (pubblicità, promozioni, packaging, eventi…) firmando come art director campagne per Brand prestigiosi come Alfa Romeo, Olivetti, Montedison , Bayer,...
Coordina insieme alla Galleria Marconi 12 ARTISTI PER ALFA ROMEO, pubblica EFFETTO ALFA insieme a Cerri e Intra, pubblica per la Triennale di Milano il volume catalogo alla mostra “Materie Plastiche nell’Arte» per conto di Montedison.
Al contempo, prosegue in un suo percorso pittorico che lo vede affrontare le tecniche figurative con approccio mai banale, intervenendo sulla tela con apporti materici: stoffe e pizzi arricchiscono le figure, giocando sull'eterna alternanza di realtà e finzione nella rappresentazione artistica per approdare poi al digital painting.
Partecipa a numerose mostre collettive e personali ricevendo lusinghieri successi di critica e pubblico.
Quest’anno era presente alla fiera internazionale d’arte moderna di Genova insieme alla storica «Associazione Artisti di Via Bagutta».
Partecipa a vari concorsi, non ultimo quello dello scorso anno a Portami Porta Romana bella, dove si aggiudica il primo premio con il quadro «La danseuse et le toits de Parìs».
Diversi suoi dipinti raffiguranti la sua Milano sono stati scelti ed esposti in permanenza nella pinacoteca della Compagnia delle Imprese.
CRITICA
Grafico? Artista? Art Director? Esteta? Digital painter?
Come si fa a dare una descrizione univoca di chi ha passato una vita a trapassare i confini fra arte e creatività pura, mescolando le carte e sfuggendo qualsiasi classificazione con puntigliosa perseveranza?
Immagini prese ed elaborate attraverso il computer, forme piegate alla visione dell'autore, interpretazioni del reale che si dilatano negli spazi assumendo cromie e consistenze ora dense e corpose, ora sfumate ed evanescenti.
Tommasi sembra cogliere le immagini con sguardo partecipe, filtrarne la natura e reinterpretarne l'essenza tramite le maglie della tecnologia, per fissarle infine sulla tela ad accogliere l'intervento conclusivo: fluide pennellate in acrilico o più corposi interventi in smalto e altre sostanze di plastica fisicità esaltano la composizione, sottolineando i rimandi, la complessità delle citazioni, la singolarità delle storie, I'immediatezza contemporanea ed evocazioni senza tempo si fondono in una visione poetica senza parole, o meglio con parole trasformate in forme e gradazioni cromatiche, nell'eterna concatenazione dell'espressione creativa che diventa pura energia, portando colore e calore alla quotidianità: anche in epoche spesso grigie come quella che stiamo vivendo.
Giulio Carloni
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